La faccia della
luna
di Alessandro Gabriele
Prendo le mani e m’incammino.
Sono tatto che squaglia sulla linea bollente delle calze, risale alla
fonte, finisce nel bosco del tuo miele denso.
Adesso sono l’orso Yoghi che banchetta, tu il mio fremente Yellowstone.
Esserti dentro che sei fuori a stringere. Oppure circondare, lasciarti
scivolare in sangue come eroina dal buco trepidante.
La faccia della luna è apparsa oltre il parabrezza.
La vedi quella luna?
Oh si!
E’ la faccia di qualcuno?
Ma no!
Ha la barba!
Oh si!
Non può essere Babbo Natale, secondo te?
Ma nooo!
Allora ragioniamo. Deve essere un guardone, bella mia.