Lap Dancer
di massimolegnani
Dondola come un dente da latte che non si decide a cadere. Ma lei non
cade, scommetto che finge un’ubriachezza che è appena l’euforia
necessaria a reggere gli sguardi mentre ondeggia al palo.
L’ubriaco sono io, vedo il mio film come fossi altro senza potermi
censurare. Domani al congresso sarà tutto un brusio, darsi di gomito,
additarmi, non mi frega un cazzo, voglio toccare l’ombelico del mondo,
saperlo vero.
Un piede in faccia con una grazia commovente mi respinge all’inferno
appena prima della pelle. Io, sempre irreprensibile, ora mi rotolo tra
cicche e sputi, quasi felice.