Chronomoto
di Alessandro Gabriele

 


‎Ho alzato il volume della radio mentre la pioggia si trasformava in grandine.
Di là, tu liquida smorzavi il sogno tra le ciglia.
Ho spento la radio e ho osservato la grandine che si scioglieva in nuova pioggia.
Pensare che non c’è alcuna differenza tra ora e dieci anni fa.
Se guardo il tuo sonno scomposto attraverso le palpebre chiuse manca solo qualche dettaglio.
Pensarla come il gatto che sonnecchia, lasciando un sorriso sospeso a mezz’aria.
Che piove, che grandina, che esce di nuovo il sole.
Ho accavallato le gambe.
Riacceso la radio desiderando che tornasse la pioggia.











 

 

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